Percorsi guidati
obiettivo: acquisire consapevolezza della realtà che ci
circonda.
Cominciamo con un primo giro di orizzonte sulla realtà in cui siamo
immersi e che vogliamo ragionevolmente governare (la mia impresa,
il mercato a cui si rivolge, i processi produttivi
interni e gli attori che partecipano all'impresa),
considerando che i ragionamenti da fare e le decisioni da prendere
sono assolutamente trasversali ai più comuni diaframmi che si sono
affermati nell'immaginario collettivo: il pubblico rispetto al privato, il profit
rispetto al non profit, il cliente-consumatore rispetto al
cliente-azienda, il prodotto rispetto al servizio, ecc. ecc. ecc.
Andiamo quindi alla pagina
Documenti
e leggiamo
Comunicazione e Marketing, un testo che ci fornisce molti
spunti di riflessione, in questo momento del nostro percorso anche
troppi, per cui conviene limitarsi per ora ai primi 6 capitoli ed
alle Conclusioni (puoi anche scaricarlo e leggerlo con calma).
Un buon complemento al materiale precedente lo troviamo alle pagine
Il
knowledge management e
Piano
di lavoro.
Una volta digerito il tutto e presa consapevolezza di cosa dobbiamo
e vogliamo fare per la nostra impresa siamo pronti per proseguire il
nostro percorso ed affrontare
l'analisi delle singole aree (mercato, risorse umane, processi,
controllo) che ci condurrà a definire le priorità ed i piani di
azione.
***
obiettivo: interpretare il mercato e gestire il
rapporto con i clienti.
Un approccio corretto richiede innanzitutto
l'applicazione della tecnica di
segmentazione al variegato mondo dei clienti
acquisiti e potenziali.
Già nell'Ottobre 2001 ne feci oggetto della Nota
di management n° 4:
La
segmentazione del mercato , leggiamola e poi riprendiamo in
mano
Comunicazione e Marketing
a partire dal capitolo 4.
Anche la Nota
di management n° 13:
Marketing
customer-driven ci aiuta ad individuare e focalizzare i
segmenti di mercato della nostra azienda sottolineando il
fattore customer relationship come elemento determinante
nella gestione del rapporto con il mercato.
La scheda Marketing
plan offre, attraverso il percorso delineato
nell'intervento formativo, una utile guida sui temi da
approfondire in questa fondamentale area.
Ne parliamo ancora prossimamente ...
***
Proseguiamo l'analisi del mercato legando la tematica della
soddisfazione del cliente con i processi di qualità
interni all'organizzazione, profit o non profit che sia.
La Nota di management n° 7: La qualità totale e il marketing
rileva il coinvolgimento del marketing nella duplice direzione delle
relazioni interne ed esterne, fenomeno riepilogato nel modello SERVQUAL
elaborato da Zeithml, Parasuraman e Berry nel 1991 con la finalità di spiegare le cause che determinano la formazione di un gap
tra
la qualità attesa e la qualità percepita di un
prodotto/servizio.
Il grande pregio di questo approccio, non per caso premiato con il
riconoscimento del Nobel, è la sua visione totalizzante ed
innovativa del rapporto azienda-mercato convolgendo nei meccanismi
di miglioramento continuo tipici della qualità il feedback
del mercato prodotto dalle rilevazioni di customer satisfaction.
Per concludere il nostro lavoro sul secondo obiettivo leggiamo con
attenzione la scheda
Il marketing
nella gestione d'impresa soffermandoci, magari con
ricerche sul web, sui singoli temi proposti.
***
Proseguiamo con il terzo obiettivo, ora rivolto all'interno della
azienda come necessario contrappeso e complemento della visione di
marketing: il controllo di gestione.
La prima lettura da intraprendere è
Il controllo di gestione nelle piccole e micro
aziende, una panoramica sulle figure professionali
interessate, i tipi di aziende che ne beneficiano, le informazioni
che fornisce, gli strumenti e tecniche che utilizza, i costi da
budgettare per realizzarlo, la radiografia di un meccanismo di
base applicato nelle grandi aziende che, nel nostro contesto
PMI, assume connotati del tutto originali.
In seconda battuta, giova scaricare dal sito la mia
Nota di management n° 25:
Perché il management aziendale ha bisogno della cultura del
Project Management, una analisi che ci mostra come l’azienda
moderna, necessariamente marketing-driven per poter diventare e
rimanere competitiva, non può prescindere dal ragionare per
processi.
Le performance operative sono il risultato di attività svolte
in funzioni aziendali e unità organizzative diverse, e pertanto il
loro livello dipende dal modo in cui queste attività sono coordinate
e ottimizzate.
Le prestazioni sono frutto di processi aziendali interdipendenti:
le azioni intraprese localmente producono effetti anche in altre
attività del processo a cui appartengono così come in altri
processi.
È necessaria pertanto una visione complessiva dei principali
processi aziendali e delle interdipendenze tra le attività che li
compongono in un’ottica sistemica.
***
Suggerisco inoltre, come utile e pratico approccio alla logica di
processo, la lettura e meditazione di
Come individuare i processi aziendali
e
Come suddividere le attività per revisionare
una struttura aziendale,
ambedue disponibili e scaricabili da questo sito semplicemente
cliccandoci sopra..
***
Vediamo ora i riflessi comportamentali (come ci si deve
comportare per raggiungere gli obiettivi già individuati) dei ragionamenti fatti
finora e quindi le accortezze che il manager/leader deve adottare
per avere successo.
Possiamo considerarlo anch'esso un obiettivo, in quanto punto
di arrivo di un percorso di crescita professionale e personale
mirato a dare consapevolezza e strumenti operativi di problem solving.
Una prima panoramica del nostro approccio al tema la troviamo in Gestire
con efficacia la propria azienda,
che, partendo dal ruolo centrale del
marketing
per il successo aziendale, delinea il complesso di attività interne ed esterne
all'Azienda che la rendono capace di garantire nel tempo la soddisfazione dei propri
clienti.
Come complemento alla contestualizzazione troviamo un
test attitudini
imprenditoriali
che tende ad
identificare le caratteristiche significative ai fini
del successo
imprenditoriale, dal senso di leadership alle
capacità di negoziazione, perseveranza, creatività.
In questa sede non interessa tanto il significato dei risultati
numerici del test quanto l'indicazione metodologica che esso ci
fornisce circa le aree personali che tutti devono
coltivare, specialmente coloro che esercitano o ambiscono ad
iniziare un'attività
imprenditoriale o professionale .
Nella sezione
Documenti
troviamo un'ampia scelta di mie pubblicazioni su
questo tema, in particolare:
Comunicazione e Marketing
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Gestione e motivazione delle risorse umane
Piano di sviluppo manageriale
Gestione della performance
. . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . .
Auto-imprenditorialità: dall'idea all'impresa.
Giova inoltre
sottolineare che la tematica comportamentale e le sue
radici attitudinali sono una costante trasversale a tutte le mie
riflessioni di carattere gestionale, intendendo questo
termine non nella sua accezione (purtroppo) più diffusa, quella
meramente contabile-amministrativa ex-post, ma nel suo significato
di management in itinere, cioè decisionalità discrezionale
sull'uso di risorse con responsabilità dei risultati.
Responsabilità, occorre
rimarcare, intesa come accountability, cioè non solo in
relazione all'atto decisorio (responsibility), ma
comprensiva degli onori ed oneri relativi alle conseguenze della
decisione presa.
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